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Félix Curto

Felix Curto Recio, nato a Salamanca nel 1967. Vive e lavora tra Salamanca e Città del Messico. Collabora da anni con importanti gallerie internazionali e partecipa alle principali fiere d’arte contemporanea mondiali, tra cui Art Basel e Art Basel Miami.
Le sue opere si trovano già in importanti collezioni pubbliche internazionali tra le quali quella del MUSAC, Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, España, la Fondazione Coca-Cola, il Museo de Arte Contemporanea del Belgio, oltre alla Collezione Edouard Carmignac di Parigi e del Museo de Arte de Santander.
Particolarmente importante per la poetica di Felix Curto è stata l’esperienza di vita di 10 anni trascorsi in Messico. Le geografie sociali di questa terra particolare indagate dall’artista per lungo periodo, vengono riproposte nelle suo lavoro filtrate attraverso l’immaginario della controcultura Americana ed Europea degli anni Sessanta.
Parte importante della recente produzione dell’artista spagnolo trae ispirazione dal libro di Edwin Gilbert “Chrome”, un romanzo che rivela i giochi perversi dell’industria automobilistica americana nel 20° secolo. Il titolo stesso del libro allude al soprannome popolare dato a molti automobili che, già in disuso negli Stati Uniti, continuano però a viaggiare attraverso l’America Latina. Oltre a queste, oggetti popolari come targhe, vecchi frigoriferi o radio, vengono raccolti dall’artista e successivamente modificati nel suo atelier per dargli nuova veste di installazioni o sculture. La mostra si completa con una vasta selezione di disegni, fotografie e dipinti recenti. Tutti loro portano alla luce un universo creativo che si distingue per la sintesi dei materiali e i giochi linguistici.
La poesia di autori come Allen Ginsberg, Jack Kerouac e Neal Cassady, gli incontri con opere cinematografiche quali Paris-Texas, Easy Rider o Il Sorpasso, in particolare gli autori cult musicali come Chet Baker, Hank Williams, Johnny Cash, o Il Box Tops, insieme con altri musicisti presenti che vanno da Herman Dune, Mark Olson, fino al low-fi musica della band The Magnetic Fields, rivivono nell’immaginario artistico di Felix Curto.