La Nuova Galleria Morone presenta, nello spazio della project room, una mostra personale dell’artista Caterina Mancuso. Una selezione di circa trenta opere svela la ricerca lirica di una autrice sedotta dal linguaggio della ceramica. Mancuso lavora da 10 anni nel solco di una tradizione antica riletta da un lessico contemporaneo e ricca di piccole soluzioni sperimentali inedite.
Nel ciclo di lavori recenti, la fragilità del mezzo, della terra, dei pigmenti e degli smalti, va di pari passo con il rigore della geometria che regola la sintesi delle forme. Sfere e cubi sono un omaggio alla lezione di Cèzanne, in chiave poetica; la costruzione di piccoli teatrini ricorda gli equilibri di Melotti; le “nature morte” sospese in una dimensione evanescente tradiscono gli influssi delle composizioni astratte di Morandi.
Proprio da Fausto Melotti, Mancuso ha mutuato quel sesto senso per la materia che il maestro definiva «un’aggiunta lirica all’idea», accompagnato da un suggerimento indispensabile per il mestiere dello scultore: «non la modellazione ha importanza, ma la modulazione». Ovvero, un canone preciso da trovare e seguire, quintessenza dell’ordine e dell’armonia.
Ecco allora, dosate con garbo nella scatola magica della project room, sculture minute come breviari orbitano simili a costellazioni nello spazio che le accoglie: una mappa astrale punteggiata di bolle colorate (le Caterine), di dischi sottili come veli (le Comunicazioni),di parallelepipedi imperfetti (gli Isolati); qui, l’imperfezione stessa sigilla l’euritmia.
Anima di bottega, ninfa costruttrice di forme nella materia, cacciatrice di regole auree e di eccezioni alle regole, che sfuggono alla premeditazione e proiettano l’opera nell’imprevedibilità lirica, Mancuso seduce con gli esiti espressivi di un cracklè spontaneo; di un fiorire di cretti sulla superficie lucida, ricami imponderabili che cesellano il gres e la sua terra bianca.
Caterina Mancuso è nata nel 1974. Si è formata nelle officine di Albissola. Fra le mostre recenti si ricordano: la collettiva alla Galleria Il Basilisco di Genova nel 2010, una doppia personale nello studio Beatrice Meoni di Sarzana nel 2012, una personale alla Galleria gli Eroici Furori di Milano nel 2014, ha partecipato al Fuori Salone di Milano nel 2015, allestita nel distretto delle Cinque vie. Vive e lavora a Ovada.
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