Julia Krahn nasce a Jülich nel 1978 e cresce ad Aquisgrana in Germania. Per dedicarsi completamente all’arte lascia gli studi di medicina e si trasferisce a Milano. La sua ricerca interroga la permeabilità dello sguardo tra identità dell’artista e dello spettatore. Ridefinisce gli oggetti quotidiani e i simboli del passato con fotografie che presentano una fluidità ambigua: più che raccontare lo scorrere del tempo o costruire una storia cristallizzano, trasformano da stato liquido a solido, i frammenti di una realtà privata e segreta. Il suo lavoro riflette sui valori perduti o sbilanciati della società, della famiglia e della religione, fino a portare l’obiettivo su immagini che riconducono alle icone cristiane. Crea immagini che sottolineano il contrasto con i simboli tradizionali, lavorando sui conflitti attraverso la messa in scena di coppie di opposti. E’ rappresentata da diverse gallerie in Italia e all’estero. Ha vinto vari premi e ricevuto riconoscimenti internazionali. Nel 2015 ha esposto al Landesmuseum di Hannover, al Lentos Kunstmuseum di Linz, a Castelvecchio di Verona, alla Fondazione Stelline di Milano. It might have been a pigeon è il titolo della sua mostra personale al Museo Diocesano di Milano, in occasione della quale ha pubblicato JULIA KRAHN- The Last Supper. Nel 2016 presenta il progetto SchönerHeit, che prevede un tour di mostre personali in Germania.