Quanto è passato da ieri?
Si apre con questo titolo/interrogativo l’intervento site specific pensato da Nicola Villa per gli spazi della project room.
Un’incursione visiva e tattile in una trama di vissuti altrui: fermi immagine di ricordi cristallizzati nei sali d’argento e nelle patine di carte fotografiche diventano spunto di rielaborazione grafica/ pittorica e pretesto per provare a raccontare una cesura storica troppo rapida per essere adeguatamente metabolizzata, che lascia sospesi tra il “era solo ieri” ed il “sembra un secolo fa”.
Immagine certo, ma anche materia, la stessa che in natura si crea e si consuma in un alchemico equilibrio tra la sedimentazione e l’erosione.
Il quotidiano lavoro di Villa su carte, oggetti di recupero e tavole ricoperte da voluminosi strati di gesso cerca espressamente ora il confronto, ora l’aiuto, ora la mimesi di questo silente e continuo farsi e disfarsi della vita sulle persone e sulle cose.
Il risultato di questo processo compone una sorta di narrazione dell’umano che si dipana tra figure incise su supporti di riciclo come vecchie porte o finestre, grafiti su tavole gessate e accumuli di carte, lastre e piccoli oggetti ricontestualizzati che circondano lo spettatore nell’intimità degli spazi della project room.
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