Nella prima personale alla Nuova Galleria Morone, Elizabeth Aro presenta un insieme di opere che mettono in evidenza la sua costante attenzione alla manualità e alla varietà di materiali con cui compone le sue opere.
Brumas è il titolo di un grande disegno a grafite (cm 240 x cm 240 x cm160, 2014 /2018) in cui appare la temperatura della nebbia e la luce incerta del primo mattino, quando il bosco è sospeso nell’umidità in una luce senza sole.
Si trova sulla parete di fondo e dialoga con Estudio de Nubes, 56 disegni a grafite (cm 20 x cm 20, 2014/2018), dove il movimento del cielo tra lampi di luce e oscurità fa da controcanto al bosco di Brumas. Tutto concorre a disegnare il mistero reale metaforico dell’aria e della natura.
Al centro della galleria, di nuovo, entra in gioco la trasparenza e la fragilità, ma il materiale è diverso, è velluto rosso-vino cucito in lunghe corde fino a formare una grande rete, Red Net (2006/2013). E la rete dell’esperienza quotidiana, degli affetti, delle contraddizioni, ma anche la rete dell’universo che con un’eccezionale gravità tocca terra.
Davanti al parapetto delle scale, in tre fotografie della serie Just Me, cm 24 x 30 cm, 2016, ritorna la maestria e la passione manuale di Elizabeth Aro con il leggero ricamo in filo d’oro che avvolge i volti di tre donne.
La mostra, curata da Francesca Pasini, mette in evidenza il filo rosso che lega disegni, ricami e installazione in una caleidoscopica variazione di figure e materiali.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.