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Marco Grimaldi

SATELLITI IN ATTESA | Marco Grimaldi

Un nuovo Corpus costituito da opere, prevalentemente di piccole dimensioni, che si articola in una sorta di costellazione di luci e forme, nel quale ogni singolo lavoro è un appunto dell'artista, o meglio un approdo mai definitivo, una fine che porta ad un nuovo inizio. “Satelliti in Attesa” nasce dalle spoglie di un'altra serie i “Diari” un gruppo di circa 300 disegni che l'artista ha sviluppato negli ultimi due anni. In entrambe i progetti le forme e i segni sono emerse giornalmente, spontaneamente, come immagini preesistenti nella mente dell'artista che necessitavano un espressione fisica. Quasi una necessità fisica d'espressione, che l'artista placa nell'esercizio quotidiano del gesto artistico. Un alfabeto segreto e intimo, riconoscibile e traducibile solo dall'artista espressione di questa continua voglia...

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Nicola Villa

Short-life Memories | Nicola Villa

Quanto è passato da ieri? Si apre con questo titolo/interrogativo l’intervento site specific pensato da Nicola Villa per gli spazi della project room. Un’incursione visiva e tattile in una trama di vissuti altrui: fermi immagine di ricordi cristallizzati nei sali d’argento e nelle patine di carte fotografiche diventano spunto di rielaborazione grafica/ pittorica e pretesto per provare a raccontare una cesura storica troppo rapida per essere adeguatamente metabolizzata, che lascia sospesi tra il “era solo ieri” ed il “sembra un secolo fa”. Immagine certo, ma anche materia, la stessa che in natura si crea e si consuma in un alchemico equilibrio tra la sedimentazione e l’erosione. Il quotidiano lavoro di Villa su carte, oggetti di recupero e tavole ricoperte da voluminosi strati di gesso...

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Sara Badr Schmidt

Borderless/Milano | Sara Badr Schmidt

La mostra, curata da Chiara Gatti, nasce da un progetto site-specific dedicato al tema eterno del confine fra paesi, inteso come soglia, passaggio, membrana osmotica ma spesso, drammaticamente, sigillata. Quattordici light box, distillati nel buio dell'ambiente, aprono altrettante finestre su 14 cieli diversi. Orizzonti di nazioni e geografie lontane, distinti da condizioni atmosferiche, segnali climatici, momenti diversi di giornate particolari attraversate, nel blu, da messaggi subliminali, parole e scritte grafiche che riassumono, in un verso, l'identità di un luogo o la sua storia. I cieli che Sara Badr Schmidt ha fotografato durante i suoi viaggi in giro per il mondo, in oltre dieci anni di ricerca, sposano un vocabolario essenziale ma lapidario di voci che inchiodano uno stato d'animo, un episodio...

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Antonio Marchetti Lamera

Tempo Immobile | Antonio Marchetti Lamera

Tempo immobile, Project Room in cui vengono presentati in anteprima alcuni recenti lavori di Antonio Marchetti Lamera. Si tratta di una serie di disegni e di un dipinto sul tema del movimento delle ombre urbane. Quello delle ombre e della loro rappresentazione è un ambito su cui l’artista, nato nel 1964, lavora ormai da molti anni. Come scrive nel volume, dedicato all’artista, che sarà presentato all’inizio del 2016 la curatrice Angela Madesani: «Marchetti è interessato al concetto stesso di ombra, alle proiezioni del vero che appaiono ai nostri occhi. Prima dipingeva ombre naturali, quindi urbane per giungere poi, negli attuali lavori, a ombre in movimento. La sua è una chiara esigenza di fare percepire il movimento, proprio di una società liquida, come...

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Francesco Diluca

Vessel | Francesco Diluca

Vessel sarà l'occasione per un'anteprima dei nuovi lavori dello scultore Francesco Diluca. L'artista milanese, classe 1979, esporrà, a cura di Davide Caroli, una raffinata selezione di quelli che sono i più recenti sviluppi della sua poetica, nel solco già apprezzato delle sculture di farfalle fino ad esiti che potremmo definire quasi concettuali e che sorprenderanno lo spettatore. Da sempre il tema principale che muove il lavoro di Francesco Diluca - che parte da un'analisi lucidissima della realtà umana in cui siamo immersi - è quello dell'evoluzione dell'essere umano, di come l'Io di ciascuno, in maniera cosciente o meno, sia in eterno movimento nel tentativo di migliorarsi, quasi un viaggio verso lo stadio finale e definitivo a cui siamo destinati. Le figure che realizza, e che ci racconta...

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Myriam Laplante

Gemme Cosmiche | Myriam Laplante

Il mondo sta andando a rotoli. La speranza si sta estinguendo. Ma all'improvviso, degli organismi scaturiti dalle viscere della terra o da una dimensione parallela sorgono dalla cantina di via Nerino. Le gemme cosmiche sembrano organismi alieni, insoliti scandagli che indagano, esprimono dubbi, offrendo una redenzione, un possibile riscatto, una speranza di rigenerazione. Myriam Laplante è un artista multidisciplinare canadese che propone, nei suoi lavori di performance, installazione, scultura, fotografia, video, pittura e disegno, una parodia del mondo in cui viviamo. Crude, mordaci o gravi, le sue messe in scena nascono da una iconografia bizzarra e fantastica. Sue opere sono presenti nelle collezioni di spazi pubblici prestigiosi come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il MACRO di Roma, nel Musée du Québec, e nel...

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Versioni | Meri Gorni

In mostra una serie di fotografie in cui la trasposizione-traduzione dalla parola all’immagine è accompagnata da un libro di poesia. L’artista nel progetto ‘Versioni’ ha collaborato con alcuni poeti (Vivian Lamarque, Nicola Gradini, Marco Kravos, Jolanda Insana, Mariangela Gualtieri, Nanni Balestrini, Jaroslaw Mikolajewski) ai quali ha chiesto la parola chiave della loro poesia da lei stampata a mano in piccoli libri. ‘Versioni’ è dunque l’immagine che l’artista ha ideato leggendo la poesia stampata. Meri Gorni, da sempre, pone al centro del suo lavoro la scrittura e la lettura e le sue opere (video, fotografia, disegno, installazione, performance, libri) sono legate al mondo della parola. Indagando il campo della realtà emozionale, dell’immaginazione e della percezione ci introduce contemporaneamente nel complesso mondo del linguaggio visivo e...

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Jean Marie Barotte

E quindi uscimmo a riveder le stelle | Jean Marie Barotte

Che sia per il nerofumo delle candele o per il fondo opalescente della cenere delle notti e dei giorni, effimeri e scarni resti di una qualche combustione che lentamente ha consumato il senso delle cose prima ancora della loro densità di materia, il lavoro oggettuale di Jean Marie Barotte è profondamente infitto in qualcosa che somiglia a un’estasi d’impietosa introspezione, alla radice stessa del sentimento d’esistere. Le sue immagini muovono da un territorio della coscienza espressiva che si direbbe prepittorico, o addirittura prelinguistico. I materiali visivi che le compongono e le inquietano rimandano difatti a un impulso profondo, a una sorta d’inconscio che sgorga dalle leggi primordiali del sangue e dell’istinto. Al punto che, quando le si incontra le prime volte,...

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Rita Siragusa

Memorie dal sottosuolo | Rita Siragusa

Appropriarsi o riappropriarsi di uno spazio, per delimitare, allargare o rioccupare i confini fisici delle opere. Per gli spazi esterni creo sculture in ferro che assemblano “brani” di forme geometriche (che lo spettatore può completare o prolungare col pensiero), per gli interni esercito questo diritto, completando e prolungando i lavori con rotazioni, aperture, accenni di prospettiva. La forma geometrica dell’opera non basta a se stessa e necessita un ampliamento, come nel caso di una “proiezione” o di un’ apertura “a libro” o di un prolungamento che pare sfondare la stanza, entrare in quella vicina o soprastante. L’ opera non solo invade lo spazio circostante, bensì in parte lo accoglie riflettendo sulla superficie verniciata e lucida che ricopre l’acciaio. Alla forza...

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Domenico Grenci

Canto di Lontananze | Domenico Grenci

Sono, questi volti di Grenci, evocazioni che vengono da lontano, richiamate da un mondo “altro”; esprimono una sorta di sentimento lancinante della lontananza, il desiderio di un fare ritorno che pure si sa essere impossibile, uno sguardo di dolente tenerezza, come se, finalmente, in queste immagini si fosse coagulato l’approdo ultimo alla verità della vita. Si respira, in tanti dipinti di Grenci, ciò che Georges Braque aveva nel tempo maturato: “La sola cosa che ci rimane è quella che ci tolgono, ed è la cosa migliore che possediamo.” "Questo mio canto altro non è che un saccheggio di lineamenti ed articolazioni, di bellezze e voragini, fatte di carta e pochi altri mezzi. Opere labili e, con tutta la loro fragilità,consegnate ad un...

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